Descrizione
Mentre le scoperte scientifiche hanno gettato sempre maggiori dubbi sulla validità, oltre che sull’utilità del principio di causalità, il pensiero comune ha continuato a ritenere valido quest’ultimo principio; e, va detto, anche molti scienziati continuano ad affrontare il mondo sulla scorta di questa convinzione. Ciò è particolarmente vero per gli economisti che, servendosi di quel principio, emettono predizioni ineccepibili su come andranno le cose nel “breve termine”, mentre sono più cauti circa quello che si verificherà nel “lungo termine”. Le crisi, di cui periodicamente siamo costretti a subire le conseguenze, mostrano che quelle predizioni sono eccepibili. Questo libro rappresenta il primo tentativo di delineare un pensiero, in primo luogo scientifico ma non solo, che rifugga sia dalla certezza sia dalla verità. Un pensiero e quindi un modo di argomentare che, anziché pretendere di predire ciò che accadrà, si impegna a prevedere le modalità mediante le quali il mondo evolverà. Vale a dire, anziché annunziare ciò che accadrà, ben più ragionevolmente si limita a considerare delle possibilità che, per così dire, pesa con delle probabilità.